domenica 26 febbraio 2017

Arbitraggio contestabile, ancora una volta vittima il Sassuolo


Evidentemente, quest'anno, quando si affrontano Milan e Sassuolo gli arbitri vanno un po' in confusione. E' toccato prima al Sig. Guida di Torre Annunziata, a S. Siro nella gara che ha incanalato il Sassuolo verso un periodo davvero difficile ed il Milan in un periodo di risultati oltre le aspettative. In quella circostanza, gli errori gravi furono due: un rigore non concesso al Sassuolo e uno generoso concesso ai rossoneri. Per questi errori si è mobilitato anche il direttore generale, nonché amministratore delegato del Sassuolo Giovanni Carnevali, facendo sentire la propria voce in capitolo. 
Oggi è toccato al Sig. Calvarese di Teramo, e le decisioni errate evidenti sono state almeno 4: 
  • Il rigore negato al Sassuolo sul fallo subito da Berardi, ammonito per simulazione;
  • Il rigore concesso al Milan (episodio dubbio) per un contatto che forse non c'è stato tra aquilani e Bertolacci;
  • La convalida del gol segnato da Bacca su rigore: il giocatore avrebbe toccato il pallone due volte scivolando al momento della battuta. Da regolamento il gol era da annullare e calcio di punizione per il Sassuolo;
  • Il tocco di mano giudicato regolare da parte di Vangioni, a giudicare dalle immagini il rigore poteva starci;
  • Il mancato fischio sul fallo in area su Politano, commesso da Paletta.
Si evince il fatto che tutti gli errori gravi commessi dalla terna arbitrale siano a favore dei rossoneri. Aspetto, quello degli episodi a sfavore, che in una partita ci può anche stare, ma se questi si ripetono in numerose occasioni nell'arco del campionato, qualcosa non quadra. Il caso ha voluto che le due occasioni nelle quali questo "fenomeno" si è visto nella maniera più palese e marcata, siano le partite contro i rossoneri.

Alla luce di questi avvenimenti, sorgono due interrogativi: 
  • A cosa servono un arbitro, un quarto uomo, due guardalinee e due addizionali di porta? 5 uomini che vigliano su ogni azione della partita... come è possibile che 10 occhi vigili non vedano certe situazioni? E come mai non si vede spesso una collaborazione da parte della terna nel suo insieme? Spesso infatti le decisioni vengono prese dall'arbitro, sebbene gli addizionali si trovino in una posizione migliore rispetto al direttore, che non ha un adeguato supporto dai suoi collaboratori. A cosa servono gli arbitri di porta dopo l'avvento della "goal line technology"? Beh a mio avviso, servono come un forno nel deserto. 
  • Cosa si aspetta ad introdurre la tanto (ingiustamente) discussa moviola in campo? L'unico vero sistema in grado di evitare questi spiacevoli eventi, che nel peggiore dei casi possono decidere le sorti di un club, ed il susseguirsi di polemiche che non fanno bene al calcio.
Dico questo sperando che ai piani alti del calcio italiano prendano esempio da campionati, a mio avviso, più avanzati in ambito burocratico, di sistema e di organizzazione, come la Premier League. Semplificando, riorganizzando il sistema calcio, i compensi dei diritti TV, e introducendo la tecnologia a supporto dell'occhio umano, il panorama calcistico italiano potrà diventare un'isola felice capace di attirare anche i grandi campioni dall'estero; continuando di questo passo, resterà sempre un gradino sotto rispetto agli altri campionati.

                                                                                                                                   Andrea Manderioli

Sassuolo - Milan (0-1), commento post match

Tabellino della gara
La storia dice che fino ad oggi il Milan ha sempre perso al Mapei Stadium contro il Sassuolo, non solo, dice anche che tra queste due compagini non si sono mai viste partite banali. Berardi, che non trova il gol dalla prima partita della stagione, ha sempre segnato in casa contro il Milan e quest'oggi tutti si aspettavano molto dal talento calabrese del Sassuolo, e come vedremo, proprio Mimmo, sarà ancora una volta decisivo negli episodi nella partita odierna. Partita tra le più rocambolesche, condita però da non poche polemiche, forse ancor più del match d'andata, nel quale sono stati commessi almeno due episodi arbitrali discutibili a favore dei rossoneri (in quella circostanza l'arbitro era il signor Guida); oggi, gli errori arbitrali, più o meno nitidi, sono stati almeno 4... 
Tabù sfatato da parte del Milan che per la prima volta espugna il Mapei in quella che potrebbe essere l'ultima con Berlusconi presidente. 

Analisi della partita: Colpo d'occhio bellissimo a Reggio Emilia, stadio pieno, clima primaverile e bel colpo d'occhio. Le due squadre iniziano con un buon piglio e al 7° minuto il primo degli episodi discutibili di questa partita: Berardi atterrato in area di rigore da Vangioni, rigore all'apparenza netto, ma il direttore di gara (Calvarese di Teramo) non concede il penalty ammonendo Berardi per simulazione, decisione che fa arrabbiare giocatori e tifosi, che iniziano a contestare l'arbitro rivedendo i fantasmi della gara di andata. 
Solo 4 minuti dopo Kucka commette fallo in area su Defrel, rigore che questa volta viene concesso al Sassuolo. Sul dischetto va Berardi, che al cospetto del neo diciottenne Donnarumma, calcia a lato; Berardi, reduce dall'episodio precedente che lo ha visto protagonista, ha forse peccato di un pizzico di nervosismo e questo può averlo condizionato.
Il Sassuolo paga l'errore dal dischetto e cala leggermente, il milan impegna Consigli in due circostanze. Al 21° episodio decisivo per questa partita: Aquilani commette un presunto fallo in area su Bertolacci, rigore per il Milan (anche se nel dopo-gara dichiara che il contatto non c'è stato). Sul dischetto si presenta Carlos Bacca, che al momento della battuta scivola toccando il pallone due volte. Rivedendo le immagini, si evince che il gol da regolamento era da annullare; secondo errore grave da parte della terna arbitrale.
Primo tempo che si chiude con le squadre che se la giocano a viso aperto, alti ritmi ma tanti errori tecnici da una parte e dall'altra. 
Nella ripresa il Sassuolo parte bene, ma il vero avversario quest'oggi sembra essere l'arbitro: al 49° tocco di mano in area di Vangioni, tutto regolare secondo Calvarese, che giudica l'intervento con il braccio attaccato al corpo... molti dubbi. Ma non è finita perché al 57° Politano atterrato in area da Paletta, Calvarese non fischia nemmeno in questa circostanza. Ambiente surriscaldato da queste decisioni arbitrali, contestazione da parte dei tifosi e proteste veementi di chi si trova in campo, arbitro che dopo l'errore iniziale è letteralmente andato in confusione totale. Da qui parte la reazione d'orgoglio da parte del Sassuolo, che dal 70° in poi mette sotto assedio l'area di rigore dei rossoneri, anche esponendosi a pericolose ripartenze, totalizzando qualcosa come una decina di tiri dalla bandierina. Suso nel finale si mangia due ottime occasioni per chiuderla in anticipo. Nei minuti finali il Milan riesce però ad addormentare la partita e a far scorrere secondi, mettendo in ghiaccio il risultato.

Risultato quest'oggi ingiusto per il modo in cui è maturato, senza nulla togliere al Milan, che non ha responsabilità, al contrario della terna arbitrale. Il risultato più giusto per ciò che si è visto in campo era il pareggio. Rammarico per il rigore fallito da Berardi, autore di una prestazione sottotono, ma sicuramente condizionata dai vari episodi. Ottima invece la prestazione del reparto arretrato, in particolare del giovane terzino sinistro Dell'Orco, che si è messo in mostra con una prestazione maiuscola; Acerbi perfetto, un muro. Peluso, adattato centrale, se la cava piuttosto bene. Centrocampo meno brillante rispetto al solito; Consigli decisivo in più di una circostanza.

Le polemiche non mancheranno e probabilmente andranno avanti per molto tempo, perché si sono registrati episodi palesemente discutibili e sotto gli occhi di tutti. Società Sassuolo che con molte probabilità presenterà ricorso, sperando in provvedimenti.

I neroverdi se la vedranno domenica prossima, in trasferta, contro il Crotone; sarà la partita del riscatto, dove potranno sfogare la rabbia incamerata in questa giornata per provare a portarsi nella parte sinistra della graduatoria, che visti i risultati maturati negli altri campi, è un obiettivo alla portata degli uomini di EDF.

                                                                                                                                    Andrea Manderioli


domenica 19 febbraio 2017

Quei calci d'angolo...

In questa stagione sono andate storte molte cose per le cause più svariate, ma se c'è un aspetto in cui le responsabilità sono tutte della squadra è sicuramente la gestione dei calci dalla bandierina, sia a favore che a sfavore. Analizziamo questo aspetto in modo accurato:

  • Corner a favore: in molte circostanze il Sassuolo batte i corner corti, provando soluzioni e schemi cervellotici e complicati, che saranno pure provati e riprovati in allenamento, ma che almeno in questa stagione non hanno quasi mai sortito effetti. Battere direttamente in area a mio modo di vedere potrebbe mettere nelle condizioni di segnare i saltatori creando maggior possibilità di rendersi pericolosi. Infatti gli schemi complicati che spesso vediamo sono troppe volte preda delle difese avversarie, e lasciano spazio a contropiedi pericolosi, che prendono in contro-tempo la retroguardia neroverde. Fortunatamente ogni tanto ciò viene smentito, come è accaduto oggi in occasione del primo gol di Defrel.
  • Corner contro: il Sassuolo in questi casi opta per una difesa a zona, che se attuata in modo errato, può favorire le stoccate avversarie. In molte circostanze il Sassuolo ha subito gol in questo modo: l'ultima marcatura subita su questo tipo di palla inattiva, il Sassuolo l'ha incassata domenica scorsa contro il Chievo. Mi permetto anche questa volta di esprimere la mia personale opinione su queste situazioni, nelle quali una marcatura ad uomo, con tutti i rischi che ne derivano, sarebbe più adatta, in un calcio in cui il dinamismo ed il movimento in area è sempre più studiato e tattico.
Queste osservazioni sono puramente personali, ma scaturite da una riflessione meditata a lungo termine, esaminando situazioni di gioco, e dopo aver constatato la ridondanza di certi errori di reparto da parte della retroguardia e mancanza di concretezza in fase offensiva, in occasione dei tiri dalla bandierina. 
Di Francesco ha fatto giustamente le sue scelte e le porta avanti provando a migliorare i meccanismi da lui stesso predicati. Lui che non ama le squadre che "attaccano la bandierina" (come dice spesso), ma che attaccano la porta avversaria. 

                                                                                                                                    Andrea Manderioli

Udinese - Sassuolo (1-2), commento post match

Tabellino della gara

Dopo il KO di domenica scorsa, in casa contro il Chievo, il Sassuolo ritrova i tre punti sul campo dell'Udinese, anch'egli reduce da una sconfitta contro la Fiorentina. Due squadre con filosofie simili per progetto societario. Entrambe puntano sui giovani talenti da lanciare nel panorama calcistico ad alti livelli, con una differenza fondamentale: l'Udinese cerca talenti quasi prevalentemente stranieri e il Sassuolo esalta l'italianità nella sua rosa; due squadre che rappresentano un'eccezione nel campionato italiano, in quanto sono entrambe proprietarie dello stadio in cui giocano.

Analisi del match: L'Udinese festeggia quest'oggi i 120 anni dalla sua nascita, e per questo vuole a tutti i costi fare il risultato per onorare questa ricorrenza e per fare bella figura al cospetto dell'Ex fuoriclasse brasiliano Zico, che vestì la maglia dei friulani, presente oggi alla Dacia Arena.
L'inerzia del match è favorevole fin da subito ai padroni di casa, che al 7° minuto di gioco passano in vantaggio con una magia dalla distanza di Fofana, complice un grave errore in disimpegno di Consigli e di parte del reparto arretrato neroverde. L'Udinese, spinta dall'entusiasmo e dalla carica del proprio tifo riesce a mettere in seria difficoltà un Sassuolo che non sembra essere nella sua miglior giornata. Sassuolo che si rende pericoloso soltanto in qualche ripartenza, anche se non riesce quasi mai a finalizzare le sue occasioni in contropiede. Nel primo tempo i neroverdi non gestiscono a dovere le palle inattive: schemi su corner abbastanza cervellotici e punizioni sprecate.
L'approccio iniziale alla ripresa degli uomini di Di Francesco non è dei migliori, il Sassuolo si è fatto schiacciare, soffrendo particolarmente le iniziative sulle fasce dei bianconeri, e soprattutto di un pimpante Fofana.
Lo spartiacque della partita è stato il primo cambio operato da Di Francesco, al 65° fuori uno spento Duncan per Defrel (al rientro dopo un breve stop per problemi fisici); proprio Gregoire trova il pareggio sfruttando alla perfezione un calcio d'angolo. Finalmente un corner sfruttato nel modo migliore!
Il Sassuolo con il gol trova una miglior condizione psicologica e cresce visibilmente. Al 78° Pellegrini serve palla a Berardi, che sforna un'altro assist al bacio per Defrel, che firma la doppietta personale segnando un gol dalla distanza, imprendibile per Karnezis.
Per il Sassuolo un'altra buona notizia, il rientro di Simone Missiroli, stagione sfortunata per il centrocampista calabrese, segnata da un pesante infortunio e varie ricadute nel corso della stagione, ora è tornato ed è pronto per mettere benzina nelle gambe.
Non succede più nulla tranne nei minuti di recupero, quando il Sassuolo si riversa in avanti e crea un grosso pericolo per l'Udinese con un'azione imbastita da Politano e Ricci, che sprecano l'occasione dell'1-3.

Finisce con la vittoria in rimonta del Sassuolo, grazie ad uno strepitoso Defrel, che entra e la risolve. Domenica prossima, al Mapei, il Sassuolo affronterà un Milan in leggera crisi di risultati, un'occasione per togliersi un'altra soddisfazione importante. Con i rossoneri, soprattutto al Mapei, il Sassuolo ha quasi sempre ottenuto i 3 punti; del resto, in generale, contro i diavoli rossoneri non si sono mai viste partite banali.

                                                                                                                                    Andrea Manderioli

domenica 12 febbraio 2017

Sassuolo - Chievo (1-3), commento post match

Tabellino della gara

Al Mapei Stadium, questo'oggi, a fare visita al Sassuolo è il Chievo di Rolando Maran, squadra con cui i neroverdi hanno sempre faticato a portare a casa il risultato pieno in questi anni di Serie A. Dopo un buon momento per gli uomini di Di Francesco (nel 2017 ben 4 risultati utili: 2 vittorie con Palermo, Pescara e Genoa, un pareggio col Torino ed il solo stop contro la Juventus). in questa giornata si puntava a fare il risultato pieno per risalire ulteriormente in classifica. Chievo d'altra parte sicuro dei propri mezzi e della propria esperienza messa in campo. Si affrontano infatti due filosofie  quasi opposte di gioco, di progetto e di politiche societarie: da una parte il Sassuolo che punta molto sui giovani di belle speranze supportati da qualche innesto di esperienza, che ha come marchio di fabbrica il bel gioco e le azioni manovrate, dall'altra un Chievo che da fiducia a giocatori esperti, formati e spesso rigenerati, con pochi giovani interessanti, che imposta un gioco prettamente tattico, non bellissimo e poco spettacolare, ma cinico e concreto. 

Analisi del match: A soli 3 minuti dal fischio d'inizio della gara, Letschert commette un'ingenuità destinata a condizionare pesantemente il corso degli eventi di questa partita: un fallo da ultimo uomo su Inglese con conseguente cartellino rosso diretto, come da regolamento, e calcio di rigore per il Chievo. Alla battuta del penalty va lo stesso Roberto Inglese che incredibilmente colpisce il palo graziando il Sassuolo, che comunque rimarrà in 10 uomini praticamente per tutta la partita. 
Il Chievo accusa l'errore dal dischetto e la reazione veemente del Sassuolo, che nel corso del primo tempo, in inferiorità numerica, mette alle corde i gialloblu. Il gol sembrava solo questione di tempo ed infatti arriva al 24° con una pennellata al veleno di Berardi per Matri che insacca da posizione ravvicinata. Il Sassuolo macina gioco e proprio nel suo momento migliore, sugli sviluppi di una palla inattiva, Inglese la mette dentro. Questo episodio si è rivelato un vero e proprio spartiacque per questa partita: ad inizio ripresa il Chievo sfodera una reazione veemente, chiudendo il Sassuolo nella propria area di rigore per un quarto d'ora abbondante, quarto d'ora nel quale trova anche il gol del raddoppio. Rimonta compiuta, ancora Inglese, che sigla la personale doppietta sfruttando una respinta di Consigli su un colpo di testa di Meggiorini. Il Sassuolo accusa il contraccolpo, sia psicologico che tattico, in quanto diventa evidente la mancanza di un uomo nello scacchiere. Di Francesco prova a mettere le toppe in una coperta corta, con scelte quasi impronosticabili e abbastanza spregiudicate in termini di equilibri. Il terzo era nell'aria e arriva al 66°, tripletta per un Inglese che se non avesse fallito il rigore, di marcature ne avrebbe siglate ben 4. 
Nel finale il Sassuolo fa fatica ad uscire e riesce a creare seri pericoli alla porta del Chievo in sole due circostanze: prima al 76° con un bel tiro di Ragusa, che prende in pieno il palo, poi in un'azione rocambolesca giostrata ancora da Ragusa e da Iemmello. Finisce con la vittoria dei clivensi in rimonta per 1-3. Segnali comunque positivi, soprattutto nel 1° tempo, peccato per aver regalato agli avversari 20 minuti della ripresa che si sono poi rivelati decisivi; risultato troppo severo per l'economia di ciò che si è visto in campo. 
Da sottolineare la buona prestazione a mio modo di vedere di Mimmo Berardi, che quando pennella col suo sinistro fatato crea matematicamente pericoli seri per la difesa avversaria, ma anche di Pellegrini e Aquilani, tanta sostanza e buona fase di interdizione.

Domenica prossima ad attendere i neroverdi sarà l'Udinese, reduce dalla pesante sconfitta contro la Fiorentina, il Sassuolo è chiamato a far punti per trovare morale e preparare al meglio il match contro il Milan del 26 febbraio.

                                                                                                                                    Andrea Manderioli


domenica 5 febbraio 2017

Genoa - Sassuolo (0-1), commento post match

Tabellino della gara

Sfatato il tabù, il Sassuolo riesce ad espugnare il Ferraris contro la compagine rossoblu. Quest'oggi sotto una pioggia incessante che ha reso pesante il terreno di gioco, i neroverdi hanno battuto il Genoa di Juric con il punteggio di 0-1, altro successo esterno dopo quello di Pescara due settimane fa'. 
Analisi del match: Il Sassuolo sembra cominciare col piglio giusto, rendendosi pericoloso in più circostanze, il Genoa si fa vedere in contropiede ma la retroguardia neroverde non si fa sorprendere. Il Sassuolo, al 26° minuto, sugli sviluppi di un calcio di punizione, apre le marcature con Lorenzo Pellegrini. Proprio lui, il talentino neroverde classe '96 richiesto a gran voce dalla Roma (che detiene il diritto di recompra sullo stesso giocatore) ma che il Sassuolo ha voluto trattenere a tutti i costi sino al termine della stagione. Soltanto due minuti dopo Matri di testa sbaglia la stoccata dello 0-2 su un cross di Duncan, era più facile segnare che sbagliare. Nel primo tempo succede poco altro.
La ripresa si apre con la reazione della formazione ligure, sulla quale però il Sassuolo ha saputo ripiegare piuttosto bene, rischiando qualcosa soltanto in 2/3 circostanze in cui a tenere a galla il Sassuolo sono stati il portiere Consigli ed anche la traversa (su tiro di Cataldi). Matri fallisce un'altro tiro di testa al 67°, in questo caso è bravo l'estremo difensore genoano Lamanna. 
Nei minuti finali il Sassuolo mostra una qualità che è sembrata mancare in questa stagione: quella di saper gestire il vantaggio senza rischiare nulla , quest'oggi lo ha fatto in maniera egregia. 

Sassuolo che rimpiange soltanto un potenziale rigore non fischiato da Russo nel primo tempo in seguito ad un'azione manovrata da Berardi, il quale nel momento in cui ha accusato il colpo dell'avversario ha interrotto la sua azione, che era ancora viva, per protestare nei riguardi dell'arbitro, che ha giudicato (giustamente o ingiustamente) l'intervento regolare. Mimmo, come ho sempre sottolineato, sarebbe un giocatore perfetto senza il vizio, che lo caratterizza da troppo tempo, di incappare in episodi spiacevoli. Oltre a questo episodio c'è il rammarico per non aver concretizzato almeno due occasioni nitide chiudendo anticipatamente la contesa.

D'altro canto arriva un risultato pieno, 3 punti che dopo lo stop della settimana scorsa, sono una boccata d'aria pura in casa neroverde, e che soprattutto hanno permesso al Sassuolo di risalire dal 17° al 14° posto in graduatoria. La prossima settimana al Mapei Stadium arriverà il Chievo, se il Sassuolo porterà a casa i 3 punti lo scavalcherebbe in classifica, occasione ghiotta, da non buttare. 

                                                                                                                                   Andrea Manderioli 

giovedì 2 febbraio 2017

Obiettivi: passato, presente e futuro

Negli ultimi 12 anni un piccolo e sconosciuto club come il Sassuolo ha compiuto miracoli su miracoli, centrando ben 4 promozioni, due campionati vinti, la salvezza tranquilla nei primi 2 campionati di Serie A, fino alla storica qualificazione in Europa League, arrivando alla fase a gironi. 
Una marcia continua verso i vertici senza battute di arresto che lo ha portato ai vertici del calcio italiano, una favola simile non la si vede tanto di frequente nel calcio moderno. 
Il progetto è nato con l'entrata in gioco dell'impero Mapei e di Giorgio Squinzi, con le loro grandi capacità gestionali ed economiche, ma soprattutto attuando politiche ben precise: giocatori giovani e preferibilmente italiani. Aggiungendo il fattore dato dalla tranquillità della piazza, isola felice in cui lavorare serenamente e senza troppe pressioni, il Sassuolo ha creato le condizioni che ci hanno portato fin qui.
In questa stagione cosa sta succedendo? In tanti se lo chiedono, dimenticando il fatto che ci chiamiamo Sassuolo e che i momenti difficili esistono per tutti (vedi la stagione 2010/11, dove si rischiò di rericedere in Serie C). Oggi la salvezza è ormai cosa fatta, ma il campionato ha ormai poco da dire in termini di obiettivi, se non quello di ottenere il massimo dei punti in ogni partita. La sfortuna e le difficoltà legate agli infortunii sono da mettere in conto quando si disputano ben 3 competizioni e da questo momento storico nel quale questi fattori hanno giocato un ruolo importante, non bisogna fare altro che trarre i benefici, ovvero non commettere determinati errori in futuro.
Proprio sul futuro volevo fare una riflessione... dove vuole realmente arrivare questo Sassuolo? Le parole di Squinzi (che sogna la Champions League) fanno sognare tutti i tifosi, ma la realtà, come sappiamo, è ben diversa; il raggiungimento di tali obiettivi prelude investimenti molto più ingenti di quelli attuati dal Sassuolo nelle ultime sessioni di mercato.
La prossima stagione sarà a mio parere un crocevia decisivo per quello che sarà il Sassuolo del futuro. A giugno sarà inevitabile la partenza di pezzi pregiatissimi e di alcuni giocatori che sono state le colonne portanti del Sassuolo degli ultimi anni; ad esse può anche aggiungersi la partenza di Di Francesco dopo un filotto che ha del leggendario. 
Questo sarà il vero test a cui sarà sottoposta la società neroverde. Cosa si inventerà? La risposta a questa domanda sarà la chiave per capire quello che potrà rappresentare il futuro di un club che fino ad oggi ha avuto sempre grandi ambizioni. 
Il tempo farà il suo corso e la storia verrà da sé, sta a noi goderci lo spettacolo.

                                                             Andrea Manderioli






mercoledì 1 febbraio 2017

Calciomercato Sassuolo: il punto

Si è chiusa nella serata di ieri la sessione invernale di calciomercato della stagione 2016/2017. Il Sassuolo non ha fatto rivoluzioni in nessuno dei suoi reparti, ma si è mosso in maniera cauta, sono infatti soltanto 4 le operazioni portate a termine dal club di Piazza Risorgimento. Alla vigilia di questa sessione la situazione della rosa era ben diversa da quella attuale, molti erano infatti gli indisponibili per infortunio, ad oggi il recupero di alcune di queste pedine fondamentali è da considerare il più importante degli acquisti Allo stesso modo va considerata la respinta al mittente di offerte importanti come quella del Leicester per Acerbi e della Roma per Pellegrini e Defrel, quest'ultima diventata quasi una vera e propria telenovela, ma il Sassuolo ha mantenuto la sua linea: non vendere pezzi pregiati a gennaio. 
Vediamo ora più dettagliatamente le varie operazioni e le trattative di questa sessione di mercato:


  • L'acquisto di Alberto Aquilani (in rotta col Pescara), nella prima settimana di calciomercato, ha rappresentato la prima operazione e allo stesso tempo la più importante. Si doveva in qualche modo sopperire agli stop forzati per infortunio di 3 profili importantissimi come capitan Magnanelli, Missiroli e Biondini. La rosa a secco di centrocampisti e serviva soprattutto esperienza in quel ruolo, Alberto rappresentava quindi il profilo adatto, anche se tra i tifosi c'era una sorta di "diffidenza" relativa a quello che poteva essere il suo stato di forma, che però è stata smorzata a suon di prestazioni.
  • Operazioni anche in ottica giovani: il giovane Jeremie Broh, ex centrocampista della primavera del Sassuolo, società detentrice del suo cartellino, ha concordato con il Pordenone (squadra dove ha militato nell'ultima stagione in prestito) il trasferimento al Sudtirol, sempre con la formula del prestito.  
Avrà così modo di crescere ulteriormente vivendo un'altra esperienza nel campionato di Lega Pro, in ottica di un futuro rientro alla base.





  • La cessione a titolo definitivo di una bandiera del Sassuolo come Emanuele Terranova al Frosinone è senza dubbio l'operazione più discussa mal digerita dai tifosi neroverdi, i quali da tempo si erano mobilitati a chiedere alla società il rinnovo di contratto di una colonna portante del Sassuolo da 5 stagioni e mezzo a questa parte. Una vera e propria bandiera, giocatore che ha onorato la maglia nel bene e nel male questa maglia, e nessuno scorderà mai le 11 reti messe a segno nella magica stagione della promozione in Serie A, che da parte di un difensore sono tanta roba. Terranova che nell'ultimo periodo non trovava molto spazio, le pretendenti non mancavano, su tutte Bari, Brescia, Palermo e Frosinone, squadra quest'ultima che l'ha spuntata proprio nell'ultima giornata di mercato. Buona fortuna E.T., Sassuolo non dimentica...


  • Acquisto in prospettiva, quello di una punta di scuola Roma, classe 1999, ex Psv Eindhoven, di nome Gianluca Scamacca. Acquisto a titolo definitivo. Su di lui una certa curiosità da parte dell'ambiente Sassuolo; vedremo di cosa sarà capace e se Di Francesco lo getterà da subito nella mischia.
Riportando le voci e dando spazio alle opinioni dei tifosi neroverdi, che ho avuto modo di raccogliere, non vi è grande entusiasmo e soddisfazione in seguito alle mosse del club neroverde in sede di mercato, in quanto non si aspettavano in primis la cessione di Terranova e non si spiegavano l'interessamento di profili come Goldaniga e Ranocchia. Non solo, si aspettavano qualcosa in più a livello numerico di giocatori in rosa, un terzino d'esperienza che dia garanzie in caso di bisogno, non faceva male, così come qualcosa in più a centrocampo. 

Il Sassuolo, d'altro canto, sta lavorando sempre in ottica futura, tenendo sotto stretta osservazione giovani promettenti come Lazzari della Spal, Dezi del Perugia (proprietà Napoli), e Monaco (sempre del Perugia). A giugno arriverà il difensore centrale Ferrari, attualmente giocatore del Crotone.

Il capitolo mercato si è dunque chiuso, ora non resta che pensare al campionato, e ad ottenere la salvezza matematica al più presto possibile.

                                                                                                                                    Andrea Manderioli