Il tiro di Barak che ha regalato il vantaggio ai suoi |
La continuità non sembra essere una caratteristica del Sassuolo di questo inizio di stagione, anzi, quello che negli anni scorsi era un fortino difficile da espugnare, ovvero il Mapei Stadium, sta invece ora rappresentando una sorta di tabù. Tra le mura amiche i neroverdi hanno raccolto soltanto 2 punti in 5 partite.
La partita tra Sassuolo e udinese, giocatasi mercoledì sera nel turno infrasettimanale delle 20.45, vedeva affrontarsi due squadre in difficoltà, ma con caratteristiche differenti sotto vari punti di vista: i friulani, dopo il 2-6 inflitto dalla Juventus ai loro danni, erano costretti a fare punti per salvare la panchina traballante di Delneri; il Sassuolo, vincente a Ferrara 3 giorni prima, doveva confermarsi davanti il pubblico di casa.
Bucchi conferma il 433 con la sola sostituzione di Duncan, infortunatosi durante la partita contro la Spal (per lui distorsione ad una caviglia), sostituito da Sensi.
Tabellino e classifica |
Analisi del Match: E' l'Udinese a partire meglio: al 2° ci prova con un colpo di testa di Danilo, su cross dalla sinistra, che finisce alto sopra la traversa.
Al 7° annullato un gol ai friulani: punizione da fuori area di Jankto, colpo di testa vincente di Samir, ma Tagliavento aveva fermato il gioco per un fallo in attacco.
9°: apprensione per Berardi, che rimane a terra dolorante, per fortuna nulla di preoccupante, l'attaccante riesce a proseguire la sua partita; 5 minuti dopo stessa sorte per Falcinelli, entra anche la barella in campo, ma il giocatore si riprende,
Partita povera di gioco: molti contrasti e rimpalli, poche occasioni; per vedere azioni pericolose bisogna attendere fino al 18°, quando Berardi sfrutta un errore a centrocampo dell'Udinese, scatta e prova a sorprendere Bizzarri con un rasoterra che si spegne a lato.
Poi mezze occasioni da una parte con Missiroli e dall'altra con Matos, ma nulla di fatto. Molti falli e gioco spesso fermo.
Al 32° la svolta inaspettata della gara: Udinese in vantaggio con la rete del ceco Barak nata da un errore di impostazione di uno spento ed impreciso Magnanelli. Un tiro dal limite che non lascia scampo a Consigli.
Il Sassuolo fatica ad impostare una reazione, anzi, manifesta una sorta di blocco psicologico che compromette gli equilibri della squadra che non fa altro che favorire l'Udinese, che sulle ali dell'entusiasmo ci prova con Perica al 41°, che in seguito ad un contropiede, servito da Matos spedisce a lato.
Bucchi furioso dalla panchina, si sgola per dare indicazioni ad una squadra smarrita e imprecisa.
Al 44° timido squillo dei neroverdi con Falcinelli, che prova la botta, deviata in corner.
45°+2: Ammonito Samir per un fallo su Berardi.
Il 1° tempo si chiude con l'Udinese in vantaggio.
Ad inizio ripresa il Sassuolo prova timidamente a mettere paura ai friulani con due tentativi di Falcinelli, prima con un tiro-cross deviato in corner, poi con un colpo di testa debole e centrale.
Udinese che difende quasi con tutti gli effettivi dietro la linea del pallone, gli spazi non si trovano e il Sassuolo si ritrova a manovrare spesso il pallone nelle retrovie con un possesso palla sterile e fine a sé stesso con lanci lunghi che diventano facile preda dei difensori in maglia gialla.
54°: Ammonito Peluso per un fallo su Matos.
Bucchi prova a cambiare qualcosa inserendo Matri per un Falcinelli che in questa stagione deve ancora fornire una prestazione degna di quelle dello scorso anno al Crotone. Dentro anche Biondini per un Magnanelli negativo e in fase calante.
Per vedere qualche azione significativa bisogna attendere il 70°, quando è Missiroli a provare una conclusione che sorvola il palo alla Sinistra di Bizzarri, fuori di pochissimo. Tre minuti dopo rischia l'autogol l'Udinese con Samir dopo il cross messo al centro da Politano.
Al 74° si infortuna Matos, Delneri lo sostituisce con Halfredsson. 75°: Ammonito Larsen.
75°: Maxi Lopez in area, spalle alla porta, si gira e conclude di poco alto sulla traversa.
76°: Dentro Ragusa per Berardi.
Il copione non cambia, Sassuolo sterile che non riesce ad impensierire un'udinese tutt'altro che bella.
All'84° punizione da ottima posizione per il Sassuolo, alla battuta va Politano, Bizzarri riesce a respingere.
Il Sassuolo prova a restare in avanti ma non conclude, a 5 minuti dalla fine gli ospiti si limitano a controllare ed i neroverdi non ci provano nemmeno più; atteggiamento incomprensibile, che fa infuriare il mister. Finisce con una sconfitta, il Mapei continua ad essere una nota dolente.
Foto da me scattata durante il primo tempo (tribuna ovest) |
Statistiche:
- Si tratta della 162^ partita in Serie A per il Sassuolo, 67^ sconfitta e 554^ partita ufficiale dal 2004 (520^ in campionato).
- I precedenti contro l'Udinese sono 9, tutti nella massima serie; curioso il fatto che il bilancio tra le due squadre sia in perfetto equilibrio: 3 vittorie, 3 sconfitte, 3 pareggi e 7 gol all'attivo per entrambe le compagini.
- Questa è la 100^ presenza in campionato, con la maglia del Sassuolo, per un altro difensore: Paolo Cannavaro.
La discontinuità di questo Sassuolo sia in termini di prestazioni che di risultati, è difficile da decifrare, sicuramente ci dev'essere un problema di fondo, un motivo per il quale 10 undicesimi della formazione della scorsa stagione, non riescano a rendere come in passato. Colui che meglio di chiunque altro conosce l'ambiente, i giocatori ed il modo di lavorare è mister Bucchi, e lui è l'unico che può intervenire per cercare di trovare la quadra della situazione, sempre che sia in grado di farlo.
Se poi a mettere il bastone tra le ruote ci pensa anche il calendario, serve davvero un mezzo miracolo per uscire dal tunnel. Le prossime due giornate prevedono infatti due impegni non di poco conto: domenica infatti, alle 15.00, il Sassuolo andrà in trasferta al S. Paolo ad affrontare la capolista Napoli, squadra rodatissima, che merita pienamente la vetta del campionato per il gioco e la qualità della sua rosa. Tra due giornate, al Mapei, arriverà invece il Milan, per una gara che in passato ha regalato grandi gioie al popolo neroverde, ma quel Sassuolo pare lontano anni luce da quello odierno.
Andrea Manderioli